Danza e ricerca. Laboratorio di studi, scritture, visioni https://danzaericerca.unibo.it/ <strong>Danza e Ricerca – ISSN 2036-1599</strong> è nata nel seno degli studi sulla danza promossi dalla laurea specialistica bolognese in Discipline dello spettacolo. Si propone come spazio aperto e flessibile per la diffusione delle ricerche e delle riflessioni degli studiosi italiani della disciplina, con particolare riguardo ai giovani formati in ambito universitario. it-IT <p>I diritti d'autore e di pubblicazione di tutti i testi nella rivista appartengono ai rispettivi autori senza restrizioni.</p><div><a href="http://creativecommons.org/licenses/by-nc/3.0/" rel="license"><img style="border-width: 0;" src="https://i.creativecommons.org/l/by-nc/3.0/88x31.png" alt="Licenza Creative Commons" /></a></div><p>Questa rivista è distribuita con <a href="http://creativecommons.org/licenses/by-nc/3.0/" rel="license">licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 3.0 Unported</a> (<a href="http://creativecommons.org/licenses/by-nc/3.0/legalcode">licenza completa</a>). <br />Vedere inoltre la nostra <a href="/about/editorialPolicies#openAccessPolicy">Open Access Policy</a>.</p> danzaericerca@unibo.it (Elena Cervellati) ojs@unibo.it (OJS Support) Wed, 20 Dec 2023 06:54:43 +0100 OJS 3.2.1.4 http://blogs.law.harvard.edu/tech/rss 60 Note che trascrivono il gesto: la notazione Stepanov per il balletto https://danzaericerca.unibo.it/article/view/18749 <p>L’articolo è uno studio della notazione per la&nbsp; danza creata da Vladimir Stepanov e sviluppata da Aleksandr Gorskij verso la fine dell’Ottocento. Analizza i simboli impiegati per descrivere i movimenti semplici (flessione, estensione, abduzione, adduzione e rotazione) e i movimenti complessi (azioni circolari, spostamento del corpo nello spazio e giri sul proprio asse). Il contributo è arricchito da numerose immagini, che illustrano una posizione con il relativo simbolo che la rappresenta nella notazione, ed è completato da tavole riassuntive.</p> Matteo Ferraresso Copyright (c) 2023 Matteo Ferraresso https://creativecommons.org/licenses/by-nc/3.0 https://danzaericerca.unibo.it/article/view/18749 Wed, 20 Dec 2023 00:00:00 +0100 “Le Réveil de Flore” di Marius Petipa: il debutto e la fortuna https://danzaericerca.unibo.it/article/view/18750 <p>L’articolo illustra il percorso di vita del <em>Réveil de Flore</em>, un balletto di Marius Petipa su musica di Riccardo Drigo. Partendo dall’analisi storico-critica dello spettacolo di debutto – avvenuto nel 1894 a Peterhof, vicino a San Pietroburgo, in occasione delle nozze della figlia dello zar Alessandro III –, il saggio passa in rassegna le fasi della fortuna del balletto petipaiano. Dopo la permanenza nel repertorio dei Teatri Imperiali russi, <em>Le Réveil de Flore</em> viene rimesso in scena dalla compagnia della celebre ballerina, Anna Pavlova, fino ai primi anni Venti del Novecento, per essere poi rappresentato, dopo un lungo silenzio, in sporadiche versioni, fra cui quella con intento filologico curata da Sergej Vicharev nel 2007 per il teatro Mariinskij, rimasta in repertorio fino ad oggi.</p> Marco Argentina Copyright (c) 2023 Marco Argentina https://creativecommons.org/licenses/by-nc/3.0 https://danzaericerca.unibo.it/article/view/18750 Wed, 20 Dec 2023 00:00:00 +0100 La forma sonata coreografica ne “Il Regno delle Ombre” de “La Bayadère” di Marius Petipa rivelata negli scritti di Fëdor Lopuchov https://danzaericerca.unibo.it/article/view/18751 <p>Interrogandosi sulla definizione del balletto <em>La Bayadère</em> quale espressione del «più puro classicismo ottocentesco» (Marinella Guatterini), l’autrice del saggio si propone di indagare la formula precisa di tale spettacolo. Dopo aver menzionato i risultati di recenti testi e convegni, l’attenzione si concentra sugli scritti del teorico e coreografo sovietico Fëdor Lopuchov. Se nei commenti ai materiali preparatori di Petipa egli opera una distinzione tra il vertice lirico e quello drammatico del balletto, nel libro <em>Le rivelazioni coreografiche</em> (1972) Lopuchov paragona la coreografia de <em>Il Regno delle Ombre</em> a una forma sonata di movimenti indirizzata alla vista e adatta a rivelare il contenuto interiore del balletto.</p> Marta Mele Copyright (c) 2023 Marta Mele https://creativecommons.org/licenses/by-nc/3.0 https://danzaericerca.unibo.it/article/view/18751 Wed, 20 Dec 2023 00:00:00 +0100 Sentire e capire. Una riflessione sulla danza attraverso il pensiero sospirato di María Zambrano https://danzaericerca.unibo.it/article/view/18752 <p>Il pensiero illuminato e poetico di María Zambrano si offre quale spazio di confronto riflessivo tra la sua visione filosofica e la danza quale dimensione di pratica sensibile ed estetica. Il ‘sapere dell’anima’ che nella riflessione della filosofa spagnola si genera dal superamento della dicotomia tra il “capire’” fondato sul <em>logos </em>razionale e il “comprendere” del <em>logos </em>sensibile, tra il sapere della mente e il sapere del cuore, è anche quello che la danza promuove e produce. La danza, intesa come pratica e perfezionamento di capacità e qualità cinestesiche oltreché riflessive, affonda il suo senso nell’affermazione di un sapere corporeo incarnato, espressione dell’unitarietà e consustanzialità di corpo, mente e anima. Il corpo che danza è dunque corpo di ragione poetica e danzante.</p> Enrica Spada Copyright (c) 2023 Enrica Spada https://creativecommons.org/licenses/by-nc/3.0 https://danzaericerca.unibo.it/article/view/18752 Wed, 20 Dec 2023 00:00:00 +0100 Anne Teresa De Keersmaeker e Thierry De Mey: “Tippeke” (1996) e “Ma mère l’Oye” (2001-2004), calligrafie dell’invisibile https://danzaericerca.unibo.it/article/view/18753 <p>L’articolo propone un esercizio di visione prendendo in esame <em>Tippeke</em> e <em>Ma mère l’Oye</em>, due lavori di videodanza diretti da Thierry De Mey. In entrambi appare significativa una stessa serie di elementi: il rapporto con la componente testuale, il bosco come <em>tòpos</em> simbolico, il femminile, la relazione con il materiale acustico e la dimensione temporale. Al fine di delinearne la peculiare declinazione in ciascuna creazione, l’analisi adotta come chiavi di lettura le cinque definizioni del coreografare offerte da Anne Teresa De Keersmaeker nella <em>lecture Chorégraphier Bach</em>, incrociandole ad alcuni rilievi di carattere musicologico e a osservazioni su tecniche di ripresa e montaggio video, tracciando così un percorso tra molteplici rinvii e significati.</p> Mariachiara Grilli Copyright (c) 2023 Mariachiara Grilli https://creativecommons.org/licenses/by-nc/3.0 https://danzaericerca.unibo.it/article/view/18753 Wed, 20 Dec 2023 00:00:00 +0100 Il desiderio di memoria della danza tra archiviazione, sopravvivenza e autorialità https://danzaericerca.unibo.it/article/view/18754 <p><span class="fontstyle0">Il problema della memoria in danza è strettamente legato a quello della sua durata e permanenza nel presente come fatto artistico. Il tema della memoria è divenuto nel tempo un luogo riconosciuto e più volte visitato; dietro ad esso si è nascosto l’incubo di un’arte impossibile da tramandare. In questo saggio propongo di guardare alla memoria dalla parte della spettatorialità.. È possibile porre al centro del processo di archiviazione la relazione tra performer e spettatore? Che cosa implica costruire un archivio che risponde a questa esigenza? Il caso di studio scelto, </span><span class="fontstyle2"><em>ERetici_Le strade dei teatri</em>, </span><span class="fontstyle0">può fornire una proposta operativa nell’esplorazione di una figura nuova sulla scena teatrale. Dall’archiviazione alla custodia, quale ruolo occupa la comunità spettatoriale oggi?</span> </p> Enrico Frisoni Copyright (c) 2023 Enrico Frisoni https://creativecommons.org/licenses/by-nc/3.0 https://danzaericerca.unibo.it/article/view/18754 Wed, 20 Dec 2023 00:00:00 +0100 Accessibilità. Una questione estetico-politica nelle pratiche del duo Comuniello-Guarino https://danzaericerca.unibo.it/article/view/18755 <p>Il contributo analizza le pratiche di accessibilità sperimentate dal duo Comuniello-Guarino e applicate al campo della danza contemporanea, nell'ottica di estenderne la fruizione alla comunità ipo e non vedente. L'ipotesi è che il duo generi un innovativo terreno in cui ripensare la specificità di saperi incarnati, trasformando l'accessibilità in scrittura percettiva e in un processo dinamico, situato, da negoziare di volta in volta in funzione delle estetiche degli artisti e delle necessità di pubblici specifici. Contestualmente il saggio rende conto dei diversi ambiti applicativi e delle prospettive teoriche che formulano il concetto di accessibilità.</p> Flavia Dalila D'Amico Copyright (c) 2023 Flavia Dalila D'Amico https://creativecommons.org/licenses/by-nc/3.0 https://danzaericerca.unibo.it/article/view/18755 Wed, 20 Dec 2023 00:00:00 +0100