Douglas Dunn: il danzatore e la danza tra presenza e assenza
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2036-1599/16064Abstract
Nel tentativo di conciliazione tra l’accenno a questioni storiografiche e l’affondo su alcune questioni ermeneutiche più generali, questo articolo presenta uno studio su alcuni aspetti del percorso artistico del coreografo statunitense Douglas Dunn, protagonista della post-modern dance fin dai suoi esordi. Sono passati oltre quarant’anni da quando Sally Banes offrì nel suo fondamentale Terpsichore in Sneakers: Post-Modern Dance (1980) un primo ritratto di Douglas Dunn; un arco di tempo in cui Dunn ha continuato senza interruzioni a danzare, creare, insegnare, scrivere. Attraverso il dialogo con Dunn, l’articolo propone quindi alcune considerazioni in merito al lascito della rivoluzione post-moderna con particolare riferimento al pensiero sul corpo e alla relazione con lo spettatore.
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