Coropolitiche della modernità. Collettivi danzanti e comunità desideranti

Roberto Fratini Serafide

doi:10.6092/issn.2036-1599/14134

Autori

Roberto Fratini Serafide Institut del Teatre, Barcellona, Spagna

Roberto Fratini Serafide (Milano, 1972), Premio FAD 2013 per il complesso della traiettoria artistica e intellettuale, docente dell'Institut del Teatre di Barcellona, è invitato regolarmente a impartire lezioni e masterclasses in istituzioni teatrali e accademiche di Spagna e del resto d'Europa. Drammaturgo presso svariate compagnie di teatro e danza contemporanea (Caterina Sagna, La Veronal, Roger Bernat FFF, Aerites, Olga Mesa, Sol Picó, Philippe Saire, tra le altre), è autore di articoli e saggi sulla scrittura postdrammatica, la drammaturgia non testuale, la teoria della danza e le ideologie del teatro partecipativo. Tra i suoi libri: A Contracuento (2012), El cuerpo incalculable (2018), Escrituras del silencio (2019), Liturgie dell'impazienza (2021).

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2036-1599/14134

Abstract

Il saggio analizza la storia metaforologica e cinetica dei paradigmi corali e orchestici cui l'immaginario occidentale ha attribuito la facoltà di rappresentare figuratamente, e in molti casi di realizzare performativamente, le più svariate utopie, fantasie e ideologie di convivenza. Dalla semantica del coro antico come spazio attante e agito ai formati più recenti e mainstream di musicalizzazione del comportamento collettivo, si deduce una cronaca "coropolitica" delle metafore societarie caratterizzata dalla forte continuità di certi imprinting ideologici, e da un'imbricazione altamente problematica tra creazione coreografica e fabbricazione strategica di un'identità collettiva.