Human Signs
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2036-1599/14136Abstract
Human Signs è un’opera d’arte partecipativa, globale e digitale, ideata da Yuval Avital durante la pandemia da Covid-19 e composta dai contributi di danza e canto di più di 200 artisti di 50 paesi diversi. Nell’articolo Andrea Carraro propone un’applicazione del metodo antropologico sull’opera Human Signs, indagando il peculiare esempio della danza Lengger. Stefania Ballone, ballerina del Teatro alla Scala di Milano e coreografa, offre la testimonianza del proprio lavoro di danzatrice, curatrice e co-direttrice artistica di Human Signs. Giulio Galimberti propone di pensare l’opera di Avital come una nuova opportunità per mostrare l’ambivalenza della reclusione: gli artisti coinvolti mostrano la possibilità di sfruttare la situazione di immobilismo per creare una performance carica di forte dinamismo interiore, immaginativo ed emotivo.
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