Fantasmata: l’astanza della danza?

Autori

  • Elisa Anzellotti  

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2036-1599/6598

Abstract

Il termine fantasmata, utilizzato da Domenico di Piacenza nel De arte saltandi et choreas ducendi, è stato indagato da molti studiosi e ha sollevato numerosi dibattiti. Potremmo riassumere il concetto di fantasmata in quell’attimo di sospensione, carico di energia ed emozione, tra il movimento e la stasi, tra la potenza e l’atto, che tanti rimandi ha con la cultura classica. Un altro termine estremamente complesso è quello creato da Cesare Brandi per descrivere una fase estetica della percezione dell'opera d'arte: l’astanza. Quando l’arte si manifesta alla coscienza, condensandosi in un’immagine, si crea una sospensione dell’esistenza. Indagando le diverse valenze e accezioni dei concetti di fantasmata e astanza, si notano tre tematiche che ritornano con forza: immagine (con profonde connessioni alla memoria), tempo e spazio.

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Pubblicato

2017-01-30

Come citare

Anzellotti, E. (2016). Fantasmata: l’astanza della danza?. Danza E Ricerca. Laboratorio Di Studi, Scritture, Visioni, 8(8), [47–62]. https://doi.org/10.6092/issn.2036-1599/6598

Fascicolo

Sezione

Studi